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Phyrexian Arena: Il Giocatore Medio

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Nuovo presidente? Ora pensiamo ai comandanti: Commander Legends


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  • Ansalonium
  • 18/11/2020
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  • 5 minute read
Jeska Thrice Presidente
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Ora che nei seggi del Nevada è finito il torneo più lungo di Control vs. Stax per decidere il nuovo monarca presidente degli USA, dedichiamoci a uno spoglio che finora ha provocato una minore isteria di massa nonostante le diverse sorprese, ovvero Commander Legends.

In attesa dell’uscita prevista per il 20 novembre, a patto che un eventuale riconteggio delle schede non implichi un draft o che Sakashima non si dichiari presidente ad interim, vediamo cosa ci ha rivelato di interessante questo set. In questo articolo ci concentreremo sulle carte originali, lasciando da parte le ristampe e i due Commander Decks.

 

Aspetti positivi

A un primo sguardo, si può notare come questo set dedichi un’attenzione particolare alla lore. Vediamo la comparsa di alcuni personaggi che fino a questo momento avevamo conosciuto solo tramite i libri o carte ad essi collegati: se l’anno scorso avevamo finalmente visto una carta dedicata a Yawgmoth, ora tocca a Rebbec, Architect of Ascension e Glacian, Powerstone Engineer (nel caso non ricordaste la storia dei Thran, potete rinfrescarvi la memoria qui e qui.)

Accanto a questi vi sono nuove versioni di personaggi che avevamo già incontrato sotto altre spoglie: Jeska compare come planeswalker, mentre Akroma, Kamahl e Sakashima si ripresentano sempre come creature leggendarie ma con abilità diverse.

Considerati singolarmente, i cinque colori sono molto impostati in una particolare direzione, il che va sicuramente a vantaggio dei comandanti monocolor ma senza precludere delle possibilità agli altri. In particolare, l’abbondanza di partner permette di ottenere svariate combinazioni molto interessanti.

Come ci si può aspettare da Akroma, Vision of Ixidor, il bianco punta molto sulle creature, quasi a voler compensare il fatto che il verde si concentri di più sulle terre. Ardenn, Intrepid Archaeologist può essere una valida aggiunta ad Akiri, Fearless Voyager o anche un partner per Akiri, Line-Slinger.

C’è anche qualcosa dedicato agli artefatti, in particolare Rebbec che vedo molto adatta in un Esper o in Zirda, the Dawnwaker. Non male la stregoneria mitica Triumphant Reckoning, una Open the Vaults sbilanciata a nostro favore e che interessa anche i planeswalker.

Per il blu, Sakashima of a Thousand Faces si presta a diverse combo, trasformando qualsiasi effetto clone in un Helm of the Host, ma chi mi ha colpito di più è Eligeth, Crossroads Augur. L’abilità di profetizzare è già ottima di suo ma, nelle mani (zampe?) di questa sfinge, Serum Visions e Mystic Speculation diventano degli Ancestral Recall a basso prezzo, e per un nuovo arrivo come Body of Knowledge è un’autentica pacchia. Personalmente, ritengo che il partner ideale sia Kydele, Chosen of Kruphix, così da avere la possibilità di rampare che altrimenti sarebbe preclusa a un monoblu.

Ottimo anche Hullbreacher, magari in sinergia con Windfall e Forced Fruition; promettente Sphinx of the Second Sun per chi usa già Paradox Haze.

Il nero offre forse il comandante mitico più interessante: Tevesh, Doom of Fools, un altro personaggio che abbiamo già incontrato nel nostro viaggio attraverso la lore. Lo si può orientare sul massimizzare gli effetti dei sacrifici (in un Jund, magari) o del furto (in un Esper o un Sultai) oppure aggiungerlo a un Superfriends per farlo proliferare il prima possibile.

In questo set il nero abbonda con i sacrifici, e Keskit, Flesh Sculptor può dare origine a qualche buona sinergia in un Dimir artefatti. Se invece giocate Skitty, nelle vostre 99 carte non può mancare Falthis, Shadowcat Familiar.

Il rosso offre la possibilità di triplicare i danni con Jeska, Thrice Reborn, che apre la porta a combo molto problematiche che discuterò in dettagli negli aspetti negativi. Tornano i Coboldi con Rograkh, Son of Rohgahh, e i Pirati per un tribale Izzet. Nel ciclo dei cinque incantesimi potenziati dall’essere il presidente monarca, Court of Ire è probabilmente il migliore. Kediss, Emberclaw Familiar è un bel regalo per molti Voltron, soprattutto se Gruul.

Come anticipato, il verde è incentrato sulle terre ancor più del solito, una scelta molto promettente visto il recente ritorno su Zendikar, ma non solo: pensate a un Reshape the Earth giocato con Evolution Sage in campo e qualche segnalino veleno già sparso tra i vostri avversari, per esempio.

Kamahl, Heart of Krosa è un buon comandante anche senza partner, decisamente classico come impostazione ma molto funzionale per un monoverde. Combinato con la nuova Akroma, può trasformare le vostre terre in 8/8 al modico prezzo di 1G ciascuna. Slurrk, All-Ingesting può essere d’aiuto in un Simic, soprattutto un Ezuri, Claw of Progress.

Il ciclo dei Will, potenziati dalla discesa in campo del presidente per un nuovo miracolo italiano presenza sul campo di battaglia del comandante, non è troppo dipendente dai personaggi di riferimento e queste magie possono essere tranquillamente giocate anche in mazzi non monocolore.

Fra le bicolori spiccano Liesa, Shroud of Dusk (sulla quale si può impostare uno Stax), Belbe, Corrupted Observer (non è semplicissimo da costruire ma il nero permette di sbilanciare le perdite di punti vita a vostro favore), Reyav, Master Smith e Araumi of the Dead Tide, legata alla nuova meccanica Encore.

I tricolori nel complesso presentano delle abilità adatte alle rispettive combinazioni e sono fra le carte più promettenti del set. Personalmente non vedo l’ora di costruire un Nevinyrral, Urborg Tyrant, ma anche Shang Tsung Ghen, Arcanum Weaver e Archelos, Lagoon Mystic sono molto interessanti, con meccaniche finora poco esplorate.

Altri sono più classici, come Averna, the Chaos Bloom che sfrutta il gusto pieno della vita cascata, mentre Yurlok of Scorch Thrash riporta in auge il mana burn che credevamo di aver archiviato.

Tra gli artefatti, Horizon Stone può venire in soccorso ai mazzi che faticano a rampare e magari necessitano di mana incolore per artefatti e/o Eldrazi. La vera chicca è però Phyrexian Triniform, soprattutto se valorizzato da altre carte come Teysa Karlov.

Infine va segnalato il ciclo di terre da multiplayer che completa quello di Battlebond, questa volta con i colori opposti.

 

Aspetti negativi

Vi sarete accorti che prima non ho menzionato Opposition Agent e Jeweled Lotus. Anche se indubbiamente sono carte molto forti, le vedo più come un sintomo della brutta piega che sta prendendo la Wizards. Negli ultimi anni abbiamo assistito a più ondate di carte sbilanciate che sapevamo essere destinate dalla banlist una volta dominate le classifiche di Standard.

Non penso che Opposition Agent sia da bannare, almeno non in maniera preventiva, ma di sicuro si diffonderanno a macchia d’olio i Maralen of the Mornsong, capaci con questa carta di bloccare il gioco degli avversari quanto e forse più della già bannata Iona, Shield of Emeria.

Jeweled Lotus, invece, è ai limiti della speculazione e infatti è stato prontamente bannato da Centurion poco dopo il suo annuncio. Con quello e un Dark Ritual, al primo turno potete mettere in campo Skithyrix, the Blight Dragon e infliggere quattro segnalini veleno come se niente fosse, per non parlare delle combo che si possono ottenere con Emry, Lurker of the Loch.

Un altro grosso squilibrio, anche se leggermente meno palese, è costituito dall’accoppiata Jeska + Dargo, the Shipwrecker. Riempite il vostro mazzo di Coboldi e artefatti a costo zero, aggiungete anche Simian Spirit Guide giusto per essere sicuri e al primo turno potete avere in campo una 7/5 che grazie a Jeska può infliggere 21 voti per la carica di presidente danni da comandante entro il terzo turno, o anche al secondo grazie al nuovo loto (ma anche senza siamo più dalle parti di Graziella o graziarc…). Speriamo che anche questa accoppiata abbia poco tempo per sbilanciare il meta prima di una più che doverosa limitazione.

Passando a difetti meno gravi, nel complesso i potenziali comandanti bicolori non offrono molto, a parte quelli già menzionati, sebbene a ciascuna coppia di colori sia stata assegnata una meccanica ben precisa. Alcuni possono essere delle aggiunte valide nel mazzo ma si capisce bene che questo set non offre molte vie di mezzo fra i singoli colori e i trittici; ciò nonostante, l’abbondanza di partner può compensare questa mancaza.

Infine, l’impostazione generale più aggressiva e improntata sulle creature può scontentare i giocatori che puntano a rallentare la partita e/o a usare strategie più indirette per vincere. Persino gli istantanei e le stregonerie del blu sono poco incisivi, e molte magie non creatura sembrano poco ispirate o comunque di secondaria importanza. Va detto che le ristampe tendono a bilanciare questo problema, ma il cuore di questa edizione sono indubbiamente le creature.

 

Conclusioni

A mio avviso, Commander Legends mostra come la Wizards stia puntando molto sul formato, con tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso. Da un lato c’è la possibilità di ampliare notevolmente le combinazioni fra comandanti e sfruttare delle meccaniche caratteristiche per ogni colore; dall’altro si rischia di andare incontro agli stessi squilibri che stanno segnando altri formati, Standard in particolare. Resta da vedere se la Wizards riuscirà a correggere il tiro qualora il meta risultasse sbilanciato.

 

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