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Il modern fa schifo?! Anche tu non scherzi però..

  • Flavio Pisani
  • 02/11/2020
  • 454 views
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Sommario
  1. “Il modern fa schifo”
    1. Il fattore Mano Iniziale
    2. I Match-Up polarizzati
  2. Quindi…

Hai letto bene. Se il modern fa schifo è un problema tuo. Perché? Parliamone.

Buongiornissimo a tutti dal vostro Flavio “Reflax” Pisani, oggi parliamo un po’ del formato che da sempre divide l’ opinione pubblica più di tutti: la briscola chiam..il modern, volevo scrivere il modern.

La mia vita da player di MtG e’ iniziata proprio con questo formato. Certo, non l’ esperienza più facile né economica del mondo, ma considerando che quando iniziai era il periodo di Khans of Tarkir e un set di Blood Moon stava a 50-60 Eurini il panorama non era così diviso fra ricchi e poveri. Piccola nota amarcord: ai tempi Jund era un mazzo vero e Splinter Twin faceva la parte del bogey-man del formato, sembrano passati cent’ anni.

L’ entry fee per giocare un mazzo decente era decisamente più bassa rispetto ad oggi, basti pensare che burn era considerato un mazzo budget e all’ orizzonte non si vedevano deck che minacciavano l’ integrità del vostro mutuo (certo, 4x Tarmogoyf a parte…ai tempi un set, bruttino, stava sui 400 Euro. Fa molto ridere guardando lo screen qui sotto)

 

schifo

(esattamente, lo screen è preso da CardTrader, il sito Medio per gli acquisti di figurine in cartaceo, quindi se cercaste dei Goyf, comprateli lì)

“Il modern fa schifo”

Ebbene si, partiamo da quella che è una delle frasi più scritte nei sui social italiani riguardo questo formato. Perché il formato fa schifo? Me lo sono chiesto più volte e la mia risposta è sempre stata: Boh.

Quindi ho pensato di chiedere direttamente ai player italiani postando un’ ottimo sondaggio su uno dei gruppi Facebook più popolati ed attivi di tutti: PTQ Online Italia (se non lo conoscete vi consiglio di iscrivervici).

Devo ammettere che mi aspettavo dei risultati nettamente peggiori insieme a dell’ hate molto più spinto, e invece..(da amante del flame un filo mi avete deluso, ma sotto questo articolo di Sam Gallinari sui modi di barare invece mi avete fatto sognare, grazie! Ah, se volete andare un po’ più a fondo sulla questione ne ha parlato insieme al buon Simone “Akira” Trimarchi in questo video).

L’opinione negativa piu’ comune è stata che il modern è un formato poco skillato e molto “chiappa” intensive dipendendo, secondo molti, fortemente dalla mano iniziale o dalla polarizzazione dei match-up. Sarà vero?! Ragioniamoci un attimo e analiziamo a fondo.

Il fattore Mano Iniziale

Personalmente questa è la critica alla quale mi sento più vicino – seppure non la condivida del tutto -. Ho sempre pensato che moltissimi mazzi vincano (o perdano) nelle prime dieci carte del proprio mazzo. L’ esempio più eclatante che portavo sempre era Affinity, quando lo si poteva giocare. Un mazzo aggressivissimo che basava i propri G1 sullo sciamare il board con creature cheap e cheattare mana per potersi permettere uno, massimo due, payoff. Ecco, se le prime mani di un mazzo del genere non sono molto buone la partita è tutta in salita.

Pensate a una partenza del genere nel primo game: Inkmoth Nexus, Mox Opal, Vault Skirge, Galvanic blast, Signal Pest, Darksteel Citadel, Etched Champion. Pare bella no? Per me no ed è il classico esempio di mano valutabile.

Nonostante sembri una starter molto forte dato che riusciamo a produrre due mana di primo e poggiare due pezzi basterà uno spot removal su Signal Pest per mandare tutto il nostro piano fuori asse (rallentandolo drammaticamente) e costringerci a dover sperare in dei buoni topdeck. Certo, avremo sempre un 2/2 protetto da tutti i colori ma fuori di quello? Ci servirà pescare una Cranial Plating per portarci in vantaggio, altrimenti una contro-race sarà molto difficile da reggere.

Certo, dobbiamo fare sempre il caso di essere OTP o OTD e valutare il deckbuilding ma comunque siamo proprio a rischio.

Ovviamente tutta questa pippa su Affinity solo per far soffrire chi come me sente la mancanza di Mox Opal, sciao cari!

Mano Iniziale: combo decks

Il concetto comunque è applicabile a tutti i combo presenti nel formato al momento. Stiamo parlando di un periodo del modern dove le due principali qualità dei deck, a parer mio, sono velocità e resilienza (la parola piu’ abusata del dizionario italiano). Per un Jhonny, Combo Player sara’ essenziale avere nelle prime pescate del suo mazzo una serie di carte che lo porti a poter minacciare il più aggressivo degli avversari. Con tutti i prowess deck che girano non possiamo adagiarci sugli allori del non aver nulla a parte due peschini (e questo è il motivo per cui Storm al momento rimane indietro rispetto a Oops! All Spells) .  Il tempo per questi tipo di mazzi è un valore aggiunto che si potrà scoprire di avere solamente dopo la prima terra del nostro opponent, ma sedendoci e giocando al buio non possiamo essere tranquilli di averne.

Mano Iniziale: control decks

Pensate che l’ ansia e la paura di pescare sette buone carte in modern sia solamente per chi vuole fare un one-turnk-kill?! Errato! Per proteggere i 20 punti vita che differenziano un mago vivo da un mago morto chi si difende dietro a dei Counterspell (MA MAGARI) e a delle eventuali Wrath of God deve ragionare con un impegno pari solamente a quello infuso nel prepararsi per la maturita’. Scherzi ed esagerazioni a parte, in sette carte dobbiamo capire se abbiamo abbastanza risposte e ripartenze. Una stater-hand da sette composta di tre terre e quattro spell potrebbe attirare ma, uno di questi counter sarà un ottimo Archmage’s Charm?! Arriveremo mai a castare quel Cryptic Command pescando la quarta terra?! Ebbene, entrate con me nel mondo delle ansie da mana screw per poi passare istantaneamente alle emozioni forti date dal flood!

Come nel caso dei combo come Ad Nauseam abbiamo la possibilità di avere spell che ci faranno avanzare sul vantaggio o la qualità delle carte, ma un buono scry con un Omen of the Sea puo’ fare la differenza. Il fattore MI è molto mitigato rispetto agli altri archetipi ma di fatto, esiste.

Mano Iniziale: aggro decks

Ecco l’ archetipo che gioco di meno e per cui rimando un po’ al primo esempio fatto. Moltissimi mazzi aggro hanno la possibilità di riprendersi da brutte partenze ma pensate a quanto vi roderebbe se nelle vostre prime dieci carte non trovaste un’ Apostle’s Blessing per proteggere una bellissima Death’s Shadow dal Path to Exile del vostro opponent. Peccato, avrebbe potuto essere lethal, e invece!

Chiaro che in moltissimi mazzi a base Rakdos giochiamo vari scartini per coprire la mancanza del card draw (che in realtà esiste con Mishra’s Bauble ma che non possiamo controllare), ma comunque se peschiamo due o tre terre in fila siamo – potenzialmente – rovinati.

Ecco perche’ posso capire che alcuni player siano sensibili al discorso del “chiappa-intensive” legato alla mano iniziale, ma…

…possiamo farci qualcosa?!

Easy, conoscere a fondo il proprio mazzo, il metagame e capire quando e come mulligare.

Facile a dirsi, direte voi. Effettivamente no. Parto dicendo che io sogno di esser qualcuno prima o poi nel MtG ma spesso e volentieri gli schiaffi che prendo mi riportano alla mia realtà di buon – manco ottimo – player da FNM (o, dati i DPCM, FNM @ home).

Data questa certezza però posso giurare che quando mi metto di impegno su un mazzo e lo studio a fondo i miei keep diventantano immensamente più ragionati e così anche il mio piano di gioco. Non vi ho svelato alcun segreto ma onestamente credo che sia l’ unico mezzo di ogni player per poter combattere il fattore pescata sette a caso e portare la skill davanti alla fortuna.

In moltissimi altri formati, comunque, le prime carte determinano le sorti di una partita. Per esempio in vintage siamo “costretti” a mulligare fintanto che non troveremo una mano esageratamente potente (cosa non impossibile dato il power-level). Più un formato è veloce più le prime carte impattano sul game insomma, non è solo un problema del modern.

Poi stiamo giocando con delle carte in un mazzo che si suppone non essere messo in stack e quindi se mischiamo male e troviamo sei terre in fila, perdiamo, ma quello pure se giochiamo Vintage.

I Match-Up polarizzati

Ovviamente la prima cosa che mi è venuta in mente è la canzoncina dei Polaretti (che vi linko qui). Passiamo alla seconda.

“In modern il match-up decide la partita” cit. di un giocatore di Jund che ha preso sette tron in fila.

Ebbene si, che ci crediate o meno, questa affermazione è vera. Fino a un cero punto. Appena ho iniziato a giocare modern mi sono fortemente appassionato ai Delver deck, ovviamente erano altri tempi. Un mio amico – che mi ha anche introdotto al commander, quindi non so quanto amico – mi spiegò il meta del tempo con uno schema semplice e quanto mai preciso:

 

 

Dove, volendo, potete sostituire Delver con Twin. Questa composizione del meta modern era corretta secondo me, ovvero Tron che predava Jund che predava Delver che predava Tron che al mercatino mio padre comprò.

Nessuno ai tempi si lamentava del metagame e della polarizzazione dei match-up ma rispetto a oggi ritengo non sia cambiato nulla (a parte i prezzi delle carte che magari ti fanno girare le palle se spendi 2k euro per un mazzo e poi incroci il classico player con al torneo Burn e muori senza passare dal via).

Se al posto di Tron scriveste E-tron, al posto di Jund scriveste Humans e al posto di Delver scriveste Storm, non vi ci ritrovereste?

Ecco, la storia di MtG è piena – se non costruita – di movimenti del metagame legati ai tier 1 o 0 che popolano un formato e quindi anche il modern è cosi’.

Volete una conferma di questa cosa? Prendiamo un altro formato molto, molto, popolare in Italia: il legacy.

Il metagame del cugino intelligente del modern, che lo guarda anche un po’ schifato alle riunioni di famiglia, è composto – ESATTAMENTE come in modern – di match-up polarizzati.

Lo schema che si ripete è quello di poco sopra, prendiamo i primi tre tier secondo MtgGoldfish:

Ebbene si, Delver > Oko, D&T > Delver, Oko > D&T. Non siete d’ accordo? Spiegatemi perché.

Io onestamente non vedo differenze fra i vari match-up polarizzati. Poi, che il modern venga penalizzato per questo rispetto, non so, al pauper, è un fatto che io proprio non capisco a fondo.

Quindi…

..alla luce delle opinioni che vi ho esposto, il modern, rispetto agli altri formati costruiti, fa veramente così schifo?

Ditemi la vostra.

 

 

 

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