Periodo: 3210-3285 A.R.
Espansioni corrispondenti: Saga di Urza, Eredità di Urza
Libri corrispondenti: Planeswalker, Time Streams
Lo schiavo Ratepe
Con la fine dell’Era glaciale e la distruzione Frammento dei Dodici Mondi a opera di Freyalise, Urza e Xantcha possono nuovamente tornare su Dominaria. Si stabiliscono sulla catena montuosa di Ohran ma la vita domestica non è delle migliori: ossessionato da ciò che è accaduto a Mishra, Urza ha progressivamente perso di vista il presente, così da non accorgersi della progressiva infiltrazione degli agenti dormienti phyrexiani in tutta Dominaria.
Non potendo affrontare la situazione da sola, Xantcha escogita un metodo per scuotere Urza dal suo torpore mentale: ingaggia uno schiavo di nome Ratepe, figlio di Mideah, per impersonare Mishra e lo presenta al planeswalker. Il tentativo funziona e Urza riprende a studiare una strategia per affrontare Phyrexia.
Per sfruttare l’effetto della Luna Nulla sul mana bianco, Urza costruisce dei ragni meccanici pensati per attivarsi nel momento di “alta marea”, interferire col funzionamento degli agenti e distruggerli, o almeno esporli al resto di Dominaria. La prima cavia di questo test è naturalmente Xantcha, la quale tuttavia continua a lavorare per il planeswalker e a tenere in piedi la messinscena con Ratepe.
Il gruppo inizia a disseminare i ragni meccanici per il piano ma Xantcha incontra nuovamente Gix, il quale le lascia un inquietante messaggio da consegnare a Urza. Come racconta a Ratepe:
«Quando ho detto che Urza avrebbe finito ciò che i Thran avevano iniziato contro i Phyexiani, ha riso e ha detto che i Thran stavano aspettando Urza per riprendersi ciò che un tempo era loro. Gix stava pensando agli occhi di Urza… o almeno, io stavo pensando agli occhi di Urza e di come siano le ultime due pietre del potere Thran.»
Ritorno a Koilos
Urza sostiene di poter completare la missione da solo e allontana i suoi assistenti. Xantcha e Ratepe viaggiano verso Koilos. Una volta giunti nelle cave (più avanti le vedremo raffigurate in Caves of Koilos), scoprono delle incisioni in una lingua che sembra perduta ma che Xantcha riesce a decifrare: si tratta di nomi e numeri, resoconti di battaglie avvenute in un lontano passato. In questo modo, i due ricostruiscono le vere origini dei Phyrexiani:
«Gix» disse, anche se ce n’era un altro che riconobbe: Yawgmoth, ma non lo disse ad alta voce – non poteva. «E Xantcha, fra i numeri.»
[…]
«No, non combatterono. Non i Phyrexiani contro i Thran. I Thran si combatterono a vicenda.»
«Devi aver letto male.»
«Sto leggendo perché è la stessa scrittura incisa sulle pareti di ogni tempio di Phyrexia! Non conosco alcune parole ma… Ratepe, c’è il mio nome lì. Il mio nome si trova lì perché Xantcha è un numero inciso sul pavimento del Tempio della Carne per indicare la mia posizione!»
Come avevamo già visto, i primi Phyrexiani erano un tempo dei Thran. Xantcha e Ratepe decidono di non condividere questa scoperta con Urza, in quanto temono che, complice la sua sanità mentale precaria, i suoi propositi possano vacillare all’idea di combattere creature che un tempo erano umane.
Arriva così la notte in cui la Luna Nulla raggiunge il suo apice, massimizzando gli effetti del mana bianco. Urza richiama i due assistenti nella città in cui si erano separati. L’attivazione dei ragni è un successo e tutti gli agenti circostanti vengono distrutti, ma Gix viene attirato allo scoperto e ingaggia uno scontro che si trascina fino a Koilos, dove Urza finalmente apprende la verità su Phyrexia.
Xantcha e Ratepe possono solo assistere mentre il pretore e il planeswalker vengono rinchiusi da una rete di luce bianca e azzurra. Gix inizia ad attirare a sé le pietre del potere, estirpandole lentamente dalle orbite di Urza. Nel tentativo di fermarlo, i due assistenti tentano di penetrare la rete da parti opposte. Ratepe è il primo a entrare, anche se la luce inizia a ricoprire il suo corpo, mentre Xantcha esita, trattenuta dalla propria natura phyrexiana e dalla voce di Gix nella sua mente.
Nonostante ciò, la sua convinzione ha la meglio e l’agente riesce a superare la barriera, raggiungendo Ratepe. Percependo la loro presenza, Gix tenta di eliminarli ma quella distrazione momentanea è sufficiente a fargli perdere il controllo sulle pietre del potere. Si scatena così un’esplosione che distrugge il pretore.
Quando Urza riprende i sensi, tuttavia, si accorge che anche Xantcha e Ratepe sono morti nell’esplosione. Deciso a continuare la sua guerra contro Phyrexia, si rende conto di aver bisogno di nuovi alleati.
L’accademia di Tolaria
Quando Urza riprende i sensi, tuttavia, si accorge che anche Xantcha e Ratepe sono morti nell’esplosione. Deciso a continuare la sua guerra contro Phyrexia, si rende conto di aver bisogno di nuovi alleati. Tutto ciò che gli è rimasto è il cuore di Xantcha, che impiega nella costruzione di un golem d’argento, un certo Karn (da una parola Thran che significa “potente”) di cui si sentirà parlare ancora. Le peculiarità di Xantcha si ripresentano in Karn, che può così percepire emozioni a differenza degli altri costrutti.
L’altra creazione di Urza, resa possibile dall’aiuto di un gruppo di maghi e artefici, è un’accademia fondata su Tolaria, una remota isola al centro dell’oceano che avevamo già incontrato nella lore di Leggende.
A capo dell’Accademia si trova Barrin, nato durante l’Era Glaciale col nome di Barrinalo (l’alias è stato scelto per risparmiare sull’inchiostro) e l’unico insieme a Karn che Urza mette al corrente del vero scopo dell’Accademia: preparare la difesa di Dominaria contro una futura invasione phyrexiana e costruire una macchina del tempo per prevenire la nascita di Phyrexia nel passato.
All’inizio tutto sembra tranquillo: Karn supera la propria iniziale apatia, diventando amico di alcuni studenti destinati a diventare famosi a loro volta, come l’artefice Jhoira e il giovane mago Teferi. Riesce anche a compiere alcuni piccoli salti temporali, ma tornare indietro anche solo di un giorno si rivela un’impresa ardua e inizia a provocare dei piccoli squarci temporali negli ambienti dell’Accademia.
Come al solito, la situazione è destinata a precipitare, questa volta con l’entrata in scena di K’rrik, un nuovo agente Phyrexiano.